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Carmelo Mendola

Carmelo Mendola nasce a Catania nel 1895. Sin da giovane mostra una spiccata attitudine alla musica e all’arte pittorica. Dopo aver partecipato alla Prima guerra mondiale, combattendo in trincea, si diploma in studi commerciali seguendo le orme del padre commerciante in legnami. 

Dal matrimonio con una donna friulana conosciuta durante la prima guerra nascono le figlie Cordelia e Ileana.

È all’età di quarant’anni che si cimenta da autodidatta nella scultura modellando la testina della primogenita e il corpo di una danzatrice (Opera Prima, 1936).

Inizia così un iter artistico che, bruciando le tappe, lo porta repentinamente ad esprimersi in un linguaggio plastico di magnifica definizione e raffinatezza: Paolo e Francesca (1943) in marmo bianco, Uomini in lotta (1946) in pietra lavica, San Giorgio (1948) in marmo nero del Belgio e molte altre opere. 

Il suo tardivo ed inusuale debutto nell’ambiente artistico e la distanza dal mondo accademico hanno alimentato il pregiudizio tra coloro che consideravano la sua opera dilettantesca, ma nulla impedì l’affermarsi di un’autentica vocazione che le sue opere di per sé evidenziano. Ne testimoniano l’invito e la partecipazione a rassegne importanti come la Biennale di Venezia nel 1956, le Quadriennali d’arte di Roma nel ’52, nel ’55 e nel ’59 e la Quadriennale d’Europa a Roma nel 1966.

Tra le sue opere più conosciute: i busti di Angelo Musco e Giuseppe De Felice posti lungo il viale degli Uomini Illustri nella Villa Bellini a Catania, il busto in bronzo di Sebastiano Guzzone collocato nel giardino pubblico di Militello Val di Catania, la Nike posta lungo la scogliera del lungomare di Giardini Naxos, il duplicato in marmo di Paolo e Francesca al Palazzo del Comune di Catania. Nel 1956 partecipa al concorso bandito dal Comune di Catania per un “Monumento a Giovanni Verga” da porre nell’omonima piazza, presentando il bozzetto della Fontana dei Malavoglia a celebrazione dell’opera verghiana. 

Nel 1970, dopo vent’anni di lungaggini e vicissitudini, a Mendola viene aggiudicata la vittoria del concorso. Dal 1970 al 1975 Mendola trascorse cinque anni di febbrile lavoro tra ansie tormentose, contrasti e impedimenti che sembravano insormontabili per la realizzazione della Fontana dei Malavoglia la cui inaugurazione avvenne finalmente nell’ottobre del 1975. Carmelo Mendola si spense pochi mesi dopo, il 7 febbraio del 1976.

Le opere

É ancora possibile visitare il vecchio sito dedicato a Carmelo Mendola: www.carmelomendola.com

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